la passione per il miele

Una storia lunga 77 anni

1943

Negli anni dell’adolescenza Battista lavora a Torino presso un macello. Riconosciuto abile al servizio militare nel 1943 viene inviato a Sambuco in Valle Stura. Passano però soli pochi mesi e arriva l’8 settembre: il giorno dell’Armistizio. L'Italia è allo sbando, Battista fugge da Sambuco ma viene catturato dai soldati tedeschi e rinchiuso in una stalla a Cuneo in attesa di essere deportato in Germania. Nonostante tutto, riesce coraggiosamente a fuggire da un’apertura in una grata e, attraverso varie peripezie, riesce far ritorno a Montà, in località Valteppe. Qualche tempo dopo suo cugino gli porta una capretta da macellare sapendolo pratico grazie all’esperienza acquisita nella macelleria a Torino. L’animale viene macellato e rivenduto. L’operazione economica ha come esito quello di aver raddoppiato il valore iniziale della capra, inizia
così un’attività di macello clandestino: prima con le capre, poi con piccoli buoi e infine con le mucche. A latere di questa proficua attività di macellazione clandestina, si sviluppa anche l’apicoltura.
January 20, 2015
12:02 AM

1947

Nel 1947 i fratelli Battista e Nicola prendono a mezzadria alcuni bugni villici (il bugno villico è un’arnia rustica o rudimentale) e arrivano ad avere una settantina di alveari. Numero assai considerevole per l’epoca.

Sempre nel 1947 inizia la transumanza, in montagna in Valle Stura, nei luoghi che Battista aveva frequentato durante il periodo militare.

L’avventura in Valle Stura comincia con una spedizione, in bicicletta, alla ricerca della postazione in cui sistemare le arnie.
Nel frattempo, la mamma di Battista si dedica alla vendita del miele al mercato di Canale. Nel mercato di Canale, dove, tra le qualità più richieste, si distingue in particolare il miele di acacia; apprezzato già all’epoca per il suo colore chiaro e il gusto delicato. Quell’anno, esaurita l’acacia, Battista prosegue l’attività vendendo il miele di montagna, chiaro e delicato anch’esso (ai tempi la gente non gradiva il miele scuro di castagno).

Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, tra il 1947 e il 1948, l’attività di macellazione viene interrotta bruscamente su consiglio di dazieri e dei responsabili pubblici. Contemporaneamente si verifica un periodo di scarsità di zucchero che fa sì che il prezzo del miele salga alle stelle. Questo evento genera un inaspettato guadagno che permette a Battista di acquistare un camion (in realtà un’autovettura 520 tagliata e fatta diventare autocarro con motore di una 501).
Iniziano così i trasporti delle api a San Giacomo di Demonte, il commercio delle pesche nella vallata e, in concomitanza, la vendita del vino. La vendita del vino, in un primo tempo, era limitata alla sola produzione propria; ben presto però svilupparono la commercializzazione acquistando e rivendendo quello del vicino.

January 20, 2015
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1949

Nel 1949 Battista e Nicola comprano anche un cavallo: serviva per i trasferimenti a Montà ma, allo stesso tempo, per dimostrare al mondo il loro affrancarsi dalla povertà, potendosi permettere ciò che allora era diffusamente considerato un simbolo di benessere.
In quegli anni affittano a Montà due camere, utilizzate come magazzino del miele, e un garage per il camion. La rimessa era necessaria perchè la strada per raggiungere la cascina Valteppe era praticabile per il trasporto con animali ma assai difficoltosa agli autocarri.
January 20, 2015
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1950

Negli anni ’50, quando fa la sua comparsa la peste americana, Battista spedisce un campione a Bologna all’Istituto Nazionale di Apicoltura. Dalla diagnosi giunta Battista comprende, primo nella zona, come porre rimedio alla grava patologia.
January 20, 2015
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1952

Nel 1952 lasciano definitivamente la cascina Valteppe, difficilmente raggiungibile per via della strada molto fangosa, per andare ad abitare in paese nel borgo di Montà.
January 20, 2015
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1956

Nel 1956 i due fratelli comprano la casa in via Cavour per dividersi nel 1962, data dopo la quale Battista acquisisce la quota del fratello Nicola.

Battista muore, prematuramente, a soli 44 anni, lasciando la moglie Natalina e i suoi due figli, Ferdinando e Claudio.
All’epoca Battista disponeva di circa 150 arnie, aveva già iniziato la pratica della transumanza verso la montagna e poi verso la pianura per il trifoglio. A causa della giovane età dei figli Ferdinando e Claudio (nove e dieci anni), la mamma Natalina è costretta a dismettere parzialmente la gestione delle famiglie di api in attesa che i figli crescano.

Negli anni successivi i due ragazzi vengono coinvolti nella gestione delle arnie fatto che accende in loro la passione per questo tipo di allevamento tanto che, all’età di 18 anni, una volta presa la patente di guida, si liberano dal contratto stipulato e danno il via all’attività in proprio.

January 20, 2015
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1979

Dopo le prime esperienze nel 1979 fondano la società Cauda Fratelli di Ferdinando e Claudio. L’azienda ha un primo impulso nell’allevamento delle api regine, attività considerata pionieristica per l’epoca, che richiedeva (e richiede ancora oggi) delle capacità tecniche sofisticate e delicate.
January 20, 2015
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1990

Il vero traguardo è raggiunto negli anni ‘90 con l’invenzione della transumanza rapida che permette la movimentazione delle arnie attraverso delle piccole gru sistemate sugli autocarri. Questo sistema scarrabile, insieme all’arnia modificata, diventa oggetto di divulgazione da parte dei tecnici apistici, così da essere utilizzato oggi da buona parte degli apicoltori italiani.
January 20, 2015
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2000

Negli anni 2000 l’azienda diventa la Caudamiele società agricola semplice: accanto ai due fratelli Ferdinando e Claudio, si aggiungono i figli: Daniela e Marco e il genero Matteo. I giovani danno nuovo impulso all’attività portando innovazione e i giusti stimoli per continuare ad investire, credere nel futuro e dare vita all’azienda agricola di oggi.
January 20, 2015
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2023

Il 2023 porta nuove idee e nuovi stimoli : Claudio, Daniela e Matteo danno vita alla Cauda miele società agricola semplice
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